18 dicembre alla Rai di viale Mazzini a Roma il convegno promosso da SuperAbile Inail: un’analisi del racconto sullo schermo, con l’impegno della Rai e alcune esperienze sul campo. Fra gli altri, presenti anche il regista e il produttore della fiction “Ognuno è perfetto”
La narrazione della disabilità al cinema e in televisione, con tante esperienze e tante analisi, per raccontare come il piccolo e il grande schermo hanno contribuito al cambiamento della società e alla percezione comune del vissuto delle persone con disabilità.
Perché sempre più spesso, negli ultimi mesi, cinema e tv hanno preceduto la società civile in una lettura più fresca, meno stereotipata e più sfaccettata della vita delle persone con disabilità, rappresentando alcuni aspetti della loro esperienza meno conosciuti e scontati.
E spesso i migliori prodotti del cinema e la fiction sono riusciti a coinvolgere il pubblico generalista, andando oltre la soglia dei soliti noti, ovvero familiari, esperti e associazioni. Promosso dal Contact Center Integrato SuperAbile INAIL, insieme a INAIL, RAI Cinema e RAI Responsabilità Sociale, l’appuntamento è per mercoledì 18 dicembre a Roma, nella sede Rai di viale Mazzini 14, a partire dalle ore 9,30.
«Presenteremo tante esperienze e tante analisi riguardanti la narrazione della disabilità al cinema e in televisione, per raccontare come il piccolo e il grande schermo hanno contribuito al cambiamento della società e alla percezione comune del vissuto delle persone con disabilità. – presentato così dai promotori dell’interessante convegno – Perché sempre più spesso, negli ultimi mesi, cinema e TV hanno preceduto la società civile in una lettura più fresca, meno stereotipata e più sfaccettata della vita delle persone con disabilità, rappresentando alcuni aspetti della loro esperienza meno conosciuti e scontati. E spesso i migliori prodotti del cinema e la fiction sono riusciti a coinvolgere il pubblico generalista, andando oltre la soglia dei “soliti noti”, ovvero familiari, esperti e associazioni».
Ad aprire i lavori saranno il presidente di Rai Cinema, Nicola Claudio, e il direttore centrale reggente “Prestazioni socio-sanitarie” di Inail, Giuseppe Mazzetti. La prima sessione di lavoro verte intorno all’impegno della Rai per il sociale e alla sua particolare declinazione sul versante del cinema e della fiction. Il responsabile di Rai Responsabilità Sociale, Roberto Natale, affronterà il tema del Contratto di Servizio e dei servizi Rai dedicati alle persone sorde, cieche e ipovedenti (in primis sottotitolazione e audiodescrizione), per poi introdurre due protagonisti della fiction “Ognuno è perfetto”, in onda su Rai1, in prima serata, il 16, 17 e poi il 23 dicembre. A raccontarla saranno il produttore Alessandro Passadore, di Viola Film, e il regista Giacomo Campiotti. Infine, per Rai Cinema, la responsabile area prodotto, Paola Malanga, parlerà delle strategie di produzione Rai riguardo al cinema a tema sociale.
La seconda sessione, di taglio più generale e accademico, illustrerà in termini più ampi la narrazione che della disabilità viene fatta al cinema e in tv. Giancarlo Zappoli, critico cinematografico e direttore responsabile di Mymovies.it, presenterà un suo intervento sul tema “Dalle lacrime al sorriso. Gli sguardi del cinema”, mentre Armando Fumagalli, ordinario di Teoria dei Linguaggi, docente di Storia e linguaggi del cinema internazionale all’Università Cattolica di Milano si soffermerà su “Le dinamiche dell’empatia al cinema e in tv”.
Nella terza sessione, infine, spazio ad alcune fra le più recenti e interessanti esperienze indipendenti che hanno portato la disabilità sul grande schermo. Daniela Alleruzzo, presidente di “Arte nel Cuore”, tra le produttrici del film “Detective per caso”, insieme alle attrici Emanuela Annini e Giulia Pinto, racconterà l’esperienza della prima accademia di spettacolo europea per ragazzi con e senza disabilità; Stefano Pierpaoli, project manager del film “Labbra blu” e promotore del progetto “Cinemanchio”, si soffermerà – oltre su “Labbra blu”, anche sul tema sempre attuale dell’accessibilità delle sale cinematografiche per gli spettatori con disabilità; il regista Antonio Di Domenico e l’attrice Veronica Tulli parleranno del loro film “Cuore di bambola”, così come del film “PIIGS” parlerò Federico Greco, regista, scrittore e direttore della fotografia. Infine, spazio a Daniele Bonarini, fondatore di “Poti Pictures Academy”, che insieme al regista Michele Grazzini e agli attori Paolo Cristini e Tiziano Barbini, racconterà l’iniziativa nata per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità nel settore dell’audiovisivo.
La moderazione dell’incontro è affidata al direttore del Contact center SuperAbile Inail, Giovanni Sansone.
In chiusura dei lavori è previsto un light lunch. La sala è accessibile alle persone con disabilità e sono previsti servizi di accoglienza, sottotitolazione e interpretariato LIS.
A margine è da sottolineare che ha registrato il massimo di ascolti Tv, la prima puntata di “Ognuno è perfetto”, andata in onda su Rai1: ha raggiunto 4,62 milioni di spettatori, pari al 20,74%. Grande successo di pubblico, quindi, per la fiction girata da Giacomo Campiotti, scritta da Fabio Bonifacci e prodotta da Rai Fiction e Viola Film, remake della seri belga ‘Tytgat Chocolat’. Nel cast, accanto ai volti noti di Edoardo Leo e Cristiana Capotondi, ci sono i protagonisti Gabriele Di Bello (Rick) e Alice De Carlo, entrambi con sindrome di Down: una coppia innamorata e affiatata, sullo schermo come nella realtà.
“La serie – ha detto in una recente intervista Anna Contardi, coordinatrice nazionale di Aipd – ha l’innegabile merito di portare l’attenzione dello spettatore sull’adultità possibile delle persone con sindrome di Down, che diventano grandi ed esprimono bisogni da grandi: lavoro, amicizia, affetti… Il lavoro che dà dignità è al centro della serie, ma lo sono anche le relazioni che questo aiuta a riscoprire. Un’altra parola chiave è autonomia, quella di Rick che va al colloquio in bici e che affronta il nuovo lavoro da solo, che si confronta coi suoi desideri ma anche coi suoi limiti, che insieme ai genitori progetta la sua possibile vita indipendente. Sono temi a noi molto cari, trattati con attenzione e senza pietismo: per questo abbiamo dato il nostro patrocinio”.
La serie narra le vicissitudini di Rick, un ragazzo di 24 anni con sindrome di Down che, dopo numerosi tirocini e stage fasulli, manifesta la volontà di trovare un vero lavoro; suo padre Ivan ha appena ceduto l’attività per dedicargli più tempo e decide di aiutarlo nella difficile ricerca di un impiego. Il sogno di Rick si avvera quando conosce Miriam, la proprietaria della rinomata fabbrica di cioccolato Antica Cioccolateria Abrate, che lo assume per lavorare nel reparto packaging dell’azienda: voluto e creato da Miriam, il reparto è interamente affidato a un gruppo di ragazzi per la maggior parte con sindrome di Down, ciascuno dei quali ha il compito di comporre particolari scatole di cioccolatini in modo da rendere unico il marchio di fabbrica. Tra un cioccolatino e l’altro, Rick si innamora perdutamente di Tina, una ragazza albanese che lavora con lui e che ricambia pienamente il suo sentimento. Ma quando il passato di Katarina, madre di Tina, riemerge brutalmente e le costringe a lasciare definitivamente l’Italia, inizia per Rick una nuova, grande avventura. Con i suoi amici, il ragazzo parte per recuperare il suo amore.