Ci ha lasciati ieri, a 62 anni, Anna Marchesini, una delle più brillanti artiste che l’Italia abbia mai potuto vantare. Affetta da tempo di artrite reumatoide, è sempre stata una donna dallo spirito molto più forte del corpo, e non ha mai definitivamente abbandonato la sua professione fatta di mille sfaccettature: attrice, comica, imitatrice, regista, insegnante e scrittrice.
Viene ricordata sia per il grande successo che ebbe insieme a Massimo Lopez e Tullio Solenghi nel famoso Trio, artefice dell’esilarante parodia de I Promessi sposi, o di spettacoli come In principio era il Trio, sia per gli unici personaggi ai quali diede vita nella sua carriera, come la sessuologa Merope Generosa, o la suora Flora, che per altro sono persone esistite davvero nella sua città, Orvieto, e alle quali lei si è ispirata, come raccontava spesso ai suoi concittadini. Anche grandiosa imitatrice, l’abbiamo trovata nei panni di molti personaggi famosi, tra cui Rita Levi Montalcini, Wanna Marchi e Letizia Moratti. Ed anche le nuove generazioni possono identificare la grande Anna, pur non essendo vissuti ai tempi di Fantastico: infatti la famosa e malvagia Izma de Le follie dell’imperatore (2000), è doppiata proprio dalla Marchesini.
Con la grande ironia che l’ha sempre contraddistinta, aveva già parlato della morte (da cui era affascinata tanto quanto lo era dalla vita, come ha detto in un’intervista a Che tempo che fa nel 2014), dichiarando di “aver già trovato un posticino per le sue ceneri” : un cofanetto di porcellana verde all’interno di una vetrinetta nella sala riunioni dell’Accademia Silvio D’Amico, di cui è stata anche insegnante dal 2007: “Posso tentare… E se mi ribocciano? E se poi l’accademia trasloca? E se durante il trasloco il cofanetto verde si rompe? No, eh! Essere spazzata via dall’Accademia no mai più!” ha aggiunto, sempre ironicamente, riferendosi alle due volte in cui è stata rifiutata dalla scuola prima di essere definitivamente ammessa nel 1976.
Una donna a cui non solo il mondo dello spettacolo deve molto, ma tutto il nostro paese, per le grandi risate che ha voluto sempre regalare e per la grande lezione di vita che ha impartito a tutti, rimanendo per sempre splendidamente se stessa.
Grazie, Anna.